Omicidio di Filippo Raciti: secondo arresto

Riportiamo quanto pubblicato su AdnKronos:

Roma, 1 apr. – (Adnkronos/Ign) – Si chiude, con il l’arresto di oggi, l’inchiesta per l’omicidio dell’ispettore capo di Polizia Filippo Raciti morto il 2 febbraio del 2007 durante i disordini in occasione del derby Catania-Palermo.

A finire in manette è stato Daniele Micale, un tifoso 21enne di Catania, incensurato e non appartenente agli ambienti della tifoseria organizzata e quindi agli ultras. Il ragazzo era già indagato e la Procura distrettuale aveva chiesto per lui al Gip un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, che è stata emessa ieri ed eseguita nella notte dagli agenti della Squadra Mobile di Catania.

Per gli inquirenti il giovane sarebbe complice di Antonino Speziale, minorenne all’epoca dei fatti e già condannato a 2 anni e sei mesi di reclusione per resistenza aggravata a pubblico ufficiale per gli scontri al Massimino.

Secondo quanto reso noto dal procuratore aggiunto di Catania, Renato Papa, durante l’incontro con la stampa, i due indagati non si conoscevano e per la prima volta si sono incontrati intorno allo stadio Angelo Massimino durante la guerriglia contro le forze dell’ordine lanciando, insieme, il sottolavello in alluminio che ha provocato il gravissimo trauma che ha determinato la morte di Raciti. Ad inchiodare Micale e Speziale sono state le riprese filmate dalle telecamere di vigilanza dell’impianto sportivo etneo ed una ricostruzione tridimensionale del tragico episodio compiuta dalla polizia scientifica di Roma.

Con l’arresto di oggi si chiude l’inchiesta per l’omicidio dell’ispettore capo di polizia Filippo Raciti. ”Non ci sono altri indagati’, si è limitato a dire Renato Papa. Su Micale pende l’accusa di concorso in omicidio. Mentre cambia da omicidio a concorso in omicidio il reato di cui deve rispondere Speziale, messo sotto accusa dalla Procura della Repubblica per i minorenni di Catania che ha notificato la chiusura delle indagini.

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